Forse Dante ha dormito a casa mia. (#Dante, Inferno, canto XXVII, secondo trebbo romagnolo)

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leonardolugaresi

Sto scherzando, ma non del tutto. Per spiegarmi devo prenderla un po’ alla larga.

Ho il privilegio di abitare nella stessa casa in cui sono vissuti i miei genitori e prima di loro i miei nonni paterni e prima ancora i bisnonni. Per quanto ne so,  dovrebbe averla acquistata il padre di mia nonna intorno agli anni ottanta del XIX secolo. È un edificio modesto, di nessun pregio architettonico, ma molto vecchio e confesso che mi dà una certa soddisfazione sapere che i miei ci vivono da quasi un secolo e mezzo. Fino a qualche tempo fa immaginavo potesse essere stato costruito alla fine del Settecento, perché sapevo che nella mappa catastale del 1825 figurava già; però recentemente il mio parroco – che ha fatto approfondite ricerche d’archivio sulla storia della nostra parrocchia (dedicata a San Pietro) in occasione del settimo centenario della sua fondazione, avvenuta nel 1319 – mi…

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