IL CANONISTA STEFANO VIOLI , STUDIANDO LA “declaratio” DI BENEDETTO XVI , concluse: “(Benedetto XVI) DICHIARA DI RINUNCIARE AL ‘ministerium’. NON AL PAPATO SECONDO IL DETTATO DELLA NORMA DI BONIFACIO VIII; NON AL ‘munus’ SECONDO IL DETTATO DEL can. 332 § 2, MA AL ‘ministerium’, O, come specificherà nella sua ultima udienza ALL’ESERCIZIO ATTIVO .  BENEDETTO XVI : “La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata”.

Bergoglio il dittatore va dichiarato apostata e devono lui e i suoi seguaci essere dichiarati eretici.Giù le mani dalla Santa Chiesa.
Viva Cristo Re

JOSEPH RATZINGER :B16 e G.GÄNSWEIN


A corredo del mio articolo (qua sotto) suggerisco la lettura di QUESTO editoriale di Matthew Schmitz uscito su “First Thing”.
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Il “vescovo vestito di bianco” (come Bergoglio si è definito a Fatima), ieri ha attaccato frontalmente il papa, Benedetto XVI che – per restare alla visione del “Terzo segreto” – somiglia molto all’altro protagonista di quella profezia: “il Santo Padre mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena”.
L’ATTACCO
Durante l’omelia di Santa Marta – quella in cui lancia messaggi, fulmini e avvertimenti – Bergoglio ha preso spunto da una lettura della messa, che parlava del congedo di san Paolo dalla comunità Efeso, per scagliarsi contro “il pastore che non sa congedarsi e si crede il centro della storia”.
Così ha sintetizzato la Radio Vaticana. E “Vatican Insider” – sito ultrabergogliano – ha titolato allo stesso modo: “Il vescovo deve sapersi congedare, non…

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